Il disturbo bipolare
Uno dei disturbi psichiatrici per il quale una diagnosi corretta può davvero cambiare la vita è il disturbo bipolare. La malinconia, definita come eccessiva tristezza, è conosciuta dalla notte dei tempi. Ma per essere patologica è necessario che sia più o meno costante, con difficoltà nella visualizzazione della realtà e con sintomi di delirio o suicidari.
Il disturbo bipolare però non presenta soltanto depressione: come si evince dal nome infatti, sono due gli aspetti che caratterizzano questo disturbo: l’eccessiva energia e l’eccessiva tristezza, ovvero la depressione e la mania.
La prima volta che venne descritto un paziente psicotico che presentava le due fasi che ci permettono di riconoscere il disturbo bipolare, quella maniacale e quella depressiva, fu a metà del 1800. Ma è solo intorno al 1950 che la malattia assunse questo nome.

Che cos’è il disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è un disturbo il cui quadro clinico presenta principalmente due diverse condizioni: quella depressiva (detta fase depressiva) e quella maniacale (definita fase maniacale).
Chi ne è affetto oscilla tra questi due cicli che possono durare anche settimane e che, di fatto, impediscono il regolare svolgimento di normali attività, ad esempio l’attività lavorativa. Se nella fase maniacale l’energia non manca anche se associata spesso a deliri di megalomania e di potenza, la fase depressiva lascia senza forze, impossibilitati a svolgere la più comune delle mansioni ed entrambe le fasi incidono in modo importante sulle relazioni umane.
Il disturbo bipolare può essere suddiviso in:
- Disturbo bipolare di I tipo: nel quale deve esserci almeno un episodio depressivo e uno maniacale spontaneo;
- Disturbo bipolare di II tipo: nel quale deve esserci almeno un episodio depressivo maggiore e uno ipomaniacale spontaneo;
- Ciclotimia: si verificano diversi episodi maniacali alternati a episodi depressivi;
- Disturbo bipolare non altrimenti specificato: quando esiste una casistica che non rientra perfettamente in quelle descritte sopra.
Il disturbo bipolare sembra che possa avere diverse cause, tra genetiche, ambientali e biologiche.
Alcuni studi hanno identificato diversi geni coinvolti nell’eziologia della malattia ma non solo, anche fattori ambientali, forti stress, abusi subiti durante l’infanzia possono portare a una scissione in cui vengono separati le componenti di ansia da stress e separazione e la fase eccitatoria.
Anche la componente biologica è importante, in quanto una mancanza di serotonina o l’eccesso di cortisolo possono portare a eccessi depressivi o maniacali e, se si è predisposti, a un disturbo di tipo bipolare.
Fase maniacale
La fase maniacale è caratterizzata da un umore eccitato che persiste per almeno 4 giorni.
In questa fase si presentano spesso un eccesso di autostima, una mancata necessità di sonno, eccessi sessuali, un bisogno di parlare continuamente, bassa attenzione, agitazione psicomotoria.
Questi sintomi, ovviamente, non si presentano tutti insieme, ma basta che ve ne siano tre o più per destare un primo campanello di allarme

Fase depressiva
La fase depressiva è un episodio depressivo di diversa intensità che può presentare anche sintomi psicotici.
Durante la fase depressiva si possono presentare rallentamenti anche motori i quali possono amplificarsi sino a portare all’immobilità.
In questa fase i pensieri sono totalmente negativi in modo assolutistico e si fa fatica a capire il valore reale che abbiamo portando all’autosvalutazione, all’eccesso di bassa autostima. Nei casi più gravi il tutto può essere affiancato da uno stato catatonico in cui si ha difficoltà a parlare. Prendere una decisione in questo momento risulta quasi impossibile.
I disturbi del sonno appaiono più evidenti, possono presentarsi infatti entrambe le varianti: dall’insonnia all’ipersonnia.

Cosa fare se ti riconosci in questi sintomi di disturbo bipolare
Se hai il sospetto di soffrire di disturbo bipolare sappi che ci sono diversi mezzi con cui è possibile arginarlo. I farmaci, accompagnati alla giusta terapia psicologica ti permettono di condurre una vita normale.
Anche se è la fase depressiva che ti porterà più facilmente a chiedere aiuto, comunica al tuo psicologo anche le fase maniacali che, seppur ti spronano a fare diverse cose e ti fanno sentire più energico, sono comunque parte dello stesso quadro clinico che poi riporterà comunque alla fase depressiva.
Il disturbo bipolare rende molto fragili anche le relazioni umane in quanto nella fase maniacale le persone che ti stanno vicino hanno accanto una persona su di giri, probabilmente esaltata, amante della vita, ma quando tutto questo crolla sarà difficile per chi ti ama comprenderti.
Se riconosci questi sintomi e non sai che cosa fare, rivolgiti anche a parenti, familiari o persone che ti sono molto vicine. Potranno aiutarti a contattare lo psicologo che, con la giusta diagnosi potrà permetterti di riprendere in mano la tua vita.